IV GIORNATA NAZIONALE SULL’ECONOMIA DEL MARE

WORK SHOP:  NAVI DA CROCIERA E SUPERYACHT: LA SFIDA DEL TERRITORIO

L’obiettivo dei lavori è quello di puntare alla costituzione di un network formato da enti pubblici e privati: una sinergia per rendere stanziali i già consistenti flussi turistici che giungono in un’area di notevole interesse, che costituisce un museo a cielo aperto per l’enorme patrimonio ricco di bellezze naturali – storico – artistico – architettoniche.  Con una posizione geografica baricentrica rispetto a Napoli e Roma, il Sud Pontino rappresenta una tappa irrinunciabile di un percorso croceristico nel mar Mediterraneo. Dal porto di Gaeta gli addetti ai lavori scommettono sul rilancio del Lazio meridionale non più come meta del turismo “mordi e fuggi” ma come approdo sicuro. In grado di assicurare servizi eccellenti a tutti, comprese le grandi navi e gli yacht di lusso, sia italiani che stranieri.”

Con questo obiettivo si è aperta la giornata conclusiva dell’evento intitolato ” IV Giornata Nazionale sull’economia del mare”  organizzata dalla camera di Commercio di Latina, in collaborazione con Unioncamere Nazionale.

Sotto la sapiente direzione del giornalista di RAI 2 Luciano Ghelfi, numerosi gli interventi degli esponenti della politica locale e nazionale, delle autorità locali e di esperti del settore nautico tra cui quelli del: Sindaco di Gaeta, Cosimo Mitrano,  dell’Assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Genova Giancarlo Vinacci, del Dott. Mauro Zappia, Commissario Straordinario Camera di Commercio di Latina, dell’ Avv. Francesco Maria di Majo, Presidente di Sistema dell’autorità portuale del Mar Tirreno centro- settentrionale, dell’ Avv Andrea Vaiardi, Comandante Capitaneria di Porto Guardai Costiera Gaeta del Senatore Salvatore Lauro,  del Gruppo AliLauro,  del Presidente di ASSONAT Avv. Luciano Serra, del Dott. Cesare D’Amico, Presidente dell’ ITS FONDAZIONE “GIOVANNI CABOTO” nonché della Marina di Cala Galera, dell ‘economista Prof. Massimo Lo Cicero, del Dott. Bruno Santori Direttore del Marina di Pescara, dell’ Avv. Antonio Bufalari, Presidente del Marina di Capo d’Anzio, del Dott. Francesco Luise, Managing Partner della Luise Group, del Dott. Leonardo Massa, Manager MSC Crociere  e della Dott.ssa Rosalia Di Perna, Agente Marittimo Raccomandatario della Argentario Yacht Services.

 

Sintesi dell’intervento dell’Avv. STEFANO NOTARANTONIO – Advisor Unico per il comparto nautico in Italia, della Camera di Commercio Italo Cubana – CC- ICRD e paesi Caraibici

La CC-ICRD, Camera di Commercio mista Italia-estera, iscritta al numero 41 dell’Albo speciale del MISE – Ministero Italiano dello Sviluppo Economico – delle Camere di commercio miste italo estere, ha competenza territoriale per la Repubblica di Cuba, la Repubblica di Santo Domingo e l’area commerciale CELAC (ovvero territori dei Caraibi e America Latina).

Scopo della sua attività è quello di favorire e contribuire allo sviluppo delle relazioni economiche, commerciali e culturali tra l’Italia ed i territori di cui alle Divisioni di propria competenza.

La Camera di Commercio svolge la propria attività in piena indipendenza dalle Rappresentanze Ufficiali Istituzionali e/o diplomatiche Italiane ed estere, ma nella più stretta collaborazione con le stesse e con tutti quelli che perseguono fini analoghi o comunque utili al raggiungimento dello scopo associativo della Camera CC-ICRD.

La Camera di Commercio Italia / Cuba e paesi Caraibici, Sez. Nautica è focalizzata nella consulenza strategica alle imprese che hanno in animo di sviluppare una attività nel settore della nautica sull’isola di Cuba.

L’Avv. Notarantonio, dopo aver introdotto alla platea l’attività svolta dalla Camera di Commercio Italia – Cuba e Paesi dell’area CELAC, ha sinteticamente  spiegato la scelta di alcune imprese italiane di voler avviare un’attività di refitting di superyacht sull’isola di Cuba. Di seguito la trascrizione di un estratto dell’intervento:

“La scelta primaria di localizzarli ( i superyacht)  sull’isola di Cuba,  viene fatta dal comandante e, indirettamente, dall’equipaggio.

In Italia non ci sono scuole, salvo rare eccezioni, che preparano e formano gli equipaggi per i superyacht. È un mercato di nicchia, che rappresenta solo l’1% del mercato da diporto nautico.

Cuba è la cerniera  tra il mercato Caraibico ed i mercato nordamericano.

L’opportunità è quella di trasferire le imbarcazioni  che, durante il periodo invernale, vanno normalmente a refittare  in Florida o a Fort Lauderdale, nell’isola di Cuba, beneficiando di costi più contenuti,  pur  avendo a disposizione tutte le facilities necessarie a refittare un superyacht ( ad esempio il dry dock e tutto quello che serve per gestire un servizio high level).

La scelta, operata insieme ad alcune imprese italiane,  è stata quella di fissare e concentrare l’attività nella Baia di l’Avana, perché questo ci permette di assistere  gli equipaggi dei superyacht e ciò perché  dietro gli equipaggi  dei superyacht ci sono le famiglie.

L’argomento che durante questo incontro ancora non è stato trattato, ma credo sia molto importante e meriterebbe una grande attenzione, riguarda l’indotto che viene assicurato dall’equipaggio di un superyacht durante il periodo invernale e dalle famiglie dell’equipaggio.

La scelta del comandante di eseguire il refitting in un luogo o in un altro rappresenta, nella maggior parte dei casi, la sintesi dei “desiderata” dell’equipaggio.

L’equipaggio chiaramente “sceglie” di andare ad eseguire l’attività di refitting dove può avere quell’assistenza a terra durante il periodo invernale.

Questo vuol dire anche scuole internazionali, per i figli dei membri dell’equipaggio e ciò significa una stretta interconnessione con il territorio dove viene fatta l’attività di rimessaggio ed anche con quella che poi è l’attività effettiva in acqua.

È un’attività che impiega l’imbarcazione durante l’inverno, ma l’equipaggio è impiegato 12 mesi l’anno.  

Pur essendo gli equipaggi italiani nel mercato dei superyacht tra quelli più preparati e riconosciuti, viceversa c’è una sorta di “attenzione” rispetto ad equipaggi di altre nazionalità, le difficoltà oggettive che sono venute fuori durante l’incontro di oggi, tra cui la scelta di dove andare a fare il refit e dove andare ad ormeggiare lo yacht sono evidenti.

Proprio oggi Base Nautica (Flavio Gioia di Gaeta) ci ha detto che per la prima volta ha concluso un contratto annuale con un superyacht.  Conosco Base Nautica Flavio Gioia, sono contento  che ci sia questa prima possibilità di avere un cliente di élite per tutto l’anno, ma mi domandavo: al primo colpo di vento, non avendo un braccio di mare che possa ripararlo in maniera adeguata, il comandante dovrà correre ai ripari!

Salvo poche eccezioni, non abbiamo delle strutture che siano in grado di ospitare i superyacht,  con tutto che Gaeta è localizzata in modo baricentrico rispetto al mediterraneo.

E’ evidente che Gaeta ha delle possibilità inespresse. Purtroppo fino a quando avrà un problema oggettivo di non poter accogliere l’inverno i superyacht, questi andranno via.

E andranno all’estero!.

Noi rischiamo di perdere una grossissima fetta del mercato internazionale che, attualmente, si dirige in Spagna, Francia, Montenegro e Malta. Ultimamente hanno realizzato marine che hanno tutte le facilities per le imbarcazioni ed hanno strutture a terra che ospitano H24 gli equipaggi e le loro famiglie

In Italia non abbiamo nulla di simile:  abbiamo il cluster di Viareggio,  ma è un cluster “invernale” e non ha tutte queste dotazioni. Per poterle avere dobbiamo andare a Barcellona, Palma di Maiorca, a Malta e quindi scappare dall’Italia.

Abbiamo qui gli interlocutori giusti per affrontare questi problemi. Abbiamo un tavolo assolutamente qualificato : un tavolo sia politico che tecnico, il quale se non riuscirà a trovare la quadratura del cerchio, porterà il mercato verso una logica esclusivamente estiva e non 12 mesi l’anno.

Il vero indotto non è quello rappresentato dal superyacht, che fa una toccata e “spende“ 10.000,00 euro a terra ! Il vero mercato è dopo la singola toccata, cioè occorre estendere e destagionalizzare l’attività.

Se voi non riuscirete a risolvere questo problema, noi addetti del settore saremo sempre con una “gamba mancante”, quindi vuol dire che a terra devono esserci le strutture ideali.

Qui nella zona di Gaeta c’era una cantieristica di assoluto livello,  ma oggi non c’è più nulla.

 

  • Il Presidente di Sistema dell’autorità portuale del Mar Tirreno centro- settentrionale, Avv. Francesco Maria Di Majo,  con voce fuori campo, ha detto “ce  la stiamo riprendendo” ( in riferimento alla cantieristica di livello)

 

E’ questo che vogliamo sentirci dire, che tutti gli operatori del settore si vogliono sentire dire. Ci sono le professionalità ma sono andate a lavorare a Viareggio, a Genova, a Pesaro e da altre parti, sono dovute scappare via.

Quindi solo se le Istituzioni saranno in grado di richiamare queste professionalità, facendo interventi strutturali ( non tocco l’argomento della necessità di norme giuridiche certe perché ci vorrebbe una giornata solo per parlare di questo) e fronte comune con gli operatori potrà avviarsi una fase positiva per il mercato dei superyacht. Altrimenti nè Base Nautica ( Flavio Gioia) nè nessun altra struttura portuale investirà un centesimo fino a quando  non avrà la certezza che il piano finanziario depositato presso i vostri uffici possa avere uno sviluppo ed un ritorno soddisfacente. Senza una base normativa certa questo non è possibile.

Questo vuol dire che la nautica è ferma e che non avrà quel trend acceleratorio che potrebbe avere  e questo è il vero tema che dovrebbe venir fuori. “

 

Alcune riflessioni

Il poco tempo a disposizione di ciascun interlocutore non ha consentito di toccare altri punti molto interessanti rappresentati dalla collocazione dei Superyacht sull’isola di Cuba, non solo per l’attività estiva di natura turistica, ma anche per le opportunità che l’isola può offrire durante la stagione invernale per l’espletamento di tutte le attività di refit

Infatti, se da una parte il mercato delle navi da crociera a Cuba è assolutamente maturo ed avviato, per ciò che attiene il business il business dei Superyacht è assolutamente sconosciuto.

Se Cuba è meta centrale delle maggiori shipping companies  e terminaliste (Global Ports Holding) svolgendo ruolo chiave come hub che fa da cerniera per le crociere USA / Caraibi / America Latina, il mercato dei Superyacht a Cuba, come tutta la nautica da diporto, è ancora vergine,  ma l’Italia è stata scelta quale Paese privilegiato per sviluppare tali attività viste le professionalità, esperienze, competenze nel settore.

L’Isola di Cuba è l’unica, tra le isole caraibiche, a non essere stata ancora esplorata (se non in maniera marginale) per tutto ciò che attiene l’attività turistica da diporto nautico. Intere zone costiere sono fino ad oggi inesplorate!

Grazie alla sua posizione geografica, riveste un punto di accesso e transito obbligato dal Sud America e nord America e viceversa, è vicinissima agli USA: Key West – Cuba distano circa 90 miglia.

E’ l’isola più grande del gruppo delle Grandi Antille che includono le Isole Cayman, la Giamaica e Haiti e la Repubblica Dominicana ed è la porta d’ingresso a due dei quattro “gate” ai Caraibi.

La lunghezza totale della costa è di circa di 2.500 miglia (Italia 3800 miglia considerando Sicilia e Sardegna), esclusi gli isolotti.

L’attività nautica è chiaramente favorita a Cuba anche dal clima tipicamente caraibico. La stagione delle piogge va da maggio a ottobre e la stagione secca da novembre ad aprile. I venti prevalenti da novembre ad aprile sono gli alisei da nord-est e sono indicati come gli Alisei di Natale.

Il momento migliore per navigare a Cuba è durante la primavera, l’inizio dell’estate ed anche all’inizio dell’autunno,  quando i venti settentrionali non soffiano e gli alisei hanno la loro strada, senza essere influenzati dai venti del nord.

La Camera di Commercio Italia – Cuba ha infatti  raccolto le manifestazioni di interesse da parte alcuni primari players italiani nel segmento dei superyacht e non solo con l’intento di andare ad intercettare le imbarcazioni che fanno attività di refit in Florida o rientrano in mediterraneo.

La scelta è ricaduta sulla zona di l’Avana poiché ha tutti i requisiti richiesti dai “key man” in merito alla scelta del luogo ove refittare (ovvero i  comandanti, dall’equipaggio e dalle famiglie dell’equipaggio).

L’Avana, infatti, è dotata di:

  • dry dock e facilities nel cantiere;
  •  aeroporto nelle immediate vicinanze del marina;
  • strutture a terra per ospitality high level;
  • ristorazione – divertimento – pesca sportiva – diving – golf.
  • eventi glamour – nightlife ed enterteinement.

Dall’avvio dell’attività di refitting, molti altri sono i business collaterali che potranno trovare un avvio parallelo, ovvero:

  • Attività di yacht chandler;
  • Attività di bunkeraggio;
  • Servizi di food and beverage per la attività di charter dei S/Y.

L’avvio del business a Cuba viene facilitato anche da una favorevole normativa sulla tassazione degli investimenti.

Il Governo Cubano, infatti, proprio  nell’ottica di favorire e promuovere gli investimenti stranieri, quale elemento indispensabile per lo sviluppo sostenibile del Paese, ha emanato una normativa che favorisce l’ingresso di società estere, con il relativo conferimento di capitali, al fine di promuovere  lo start-up di attività produttive, commerciali e di servizi.

  1. L’apertura agli investimenti stranieri sancita con la L.118/14 (legge sugli investimenti stranieri) prevede vantaggi fiscali per le imprese straniere che desiderano investire nell’isola, che godono di un’esenzione totale dal pagamento delle imposte e dazi doganali per i primi otto anni di attività e per i successivi 8 anni una aliquota del 15% sulle imposte sugli utili per le imprese miste.
  2. La creazione della ZED (zona libero scambio) del Mariel offre agli investitori stranieri migliori con esenzione totale dalle imposte e dazi per i primi 10 anni e aliquota al 12% per successivi 10 anni

L’ulteriore importante vantaggio offerto dalla ZED è quello di considerare realizzato  a Cuba il prodotto altrove e di ottenere così gli stessi vantaggi doganali che tutte le merci cubane hanno verso i Paesi dell’America Latina e dei Caraibi.

E’ quindi possibile costituire in loco sia una società a capitale completamente straniero, sia una società a capitale misto.

La recente politica di apertura di Cuba verso il turismo straniero, con relativo importante programma di investimenti strutturali, nonché l’intensificazione delle  relazioni commerciali con l’Europa, Russia, Cina, Brasile per conquistare la funzione di “hub” strategico  tra Pacifico e Atlantico, tra  America Latina ed Europa,  documenta in maniera incontrovertibile la volontà del Paese di incentivare, facilitare ed incrementare la attività turistica.

CONCLUSIONI

Cuba, in questo momento storico, ha operato un cambio di rotta rispetto al passato e la nautica da diporto è un comparto strategico del più ampio business del turismo internazionale.

Ciò rappresenta per le imprese italiane, che sapranno cogliere l’attimo, una rilevante opportunità di divenire protagoniste assolute del mercato nautico caraibico e non solo.

Buon vento a tutti!